Chi sono



LA MIA STORIA

Come è nata la mia passione

Mi chiamo Valentina De Palma. Ho 50 anni, tre figli, vivo a Taranto e sono una chef. Essere madre e fare la chef sono due ruoli che richiedono costante movimento. Infatti, non mi fermo mai.

I primi ricordi legati al cibo sono nitidi come fotografie.

Le piastrelle verdi della cucina di mia nonna Maria a Taranto. Io che separo i tuorli dagli albumi in piedi su una cassetta di frutta ribaltata, perché non arrivavo al tavolo di lavoro. L’odore del latte scaldato con le bucce di limone per fare la crema con cui farcire le zeppole.

La nonna Anna, invece, la mia metà fiorentina, con cui andavo a raccogliere le more nella campagna toscana, per farci poi la marmellata. “Incidi i pomodori e poi li si sbollenta” diceva nonna Anna quando era il giorno della pappa al pomodoro. Ogni volta che l’olio frizza e ci butto dentro dei pomodori, penso a lei.

Ho continuato a cucinare per gioco. Sì, perché non sono nata chef: ho studiato architettura all’università di Firenze. Non avevo una famiglia che avesse una trattoria storica, né ho fatto l’alberghiero. Cucinavo per socializzare e aggregare le amicizie davanti ad un piatto di orecchiette alle cime di rapa. Mi sono laureata a 25 anni, col mio primo figlio che saltava da una parte all’altra dell’Aula Magna.

Per dieci anni circa ho svolto la professione di architetto. Lavoravo nello studio di mio padre, grande architetto tarantino, e tutto andava bene. Lineare. Uno stipendio fisso, specializzazione nell’interior design. Ma non mi sentivo indipendente. Non riuscivo ad esprimermi completamente. Autocad, planimetrie… era davvero questo, quello che volevo? Decisi di prendermi un anno sabbatico, con i miei (allora) due figli. Ci trasferimmo a Londra.

A Londra avviene il mio cambiamento. Scopro cosa voglio davvero.

Inizio a cucinare con una cognizione maggiore, studio sui libri e nelle masterclass che una città immensa e maestosa come Londra può offrire, mi innamoro della chimica e della creatività che sono alla base della ristorazione. E comincio a guadagnarci: cene private e piccoli eventi per le mie amiche londinesi. “You’ve got a special touch!” mi dicevano. Hai un tocco speciale.

Il primo lavoro sul campo è il Taste of London del 2009, una fiera enogastronomica con temporary restaurants. Ho la fortuna di lavorare con la brigata di Chef Bruno Barbieri. Di solito, un conto è l’aspettativa che si ha di una cosa, un altro conto è la realtà. Sarei dovuta scappare dalla cucina, visti i ritmi del Taste of London.

Invece rimasi catalizzata dall’alchimia che si creava tra lo staff a fine servizio, mi piaceva quando qualcosa non andava come avrebbe dovuto e toccava risolvere il problema. Grace Under Pressure, direbbe Hemingway.

Quando rientriamo a Taranto so chi sono, e chi sarò: Valentina è e sarà una Chef.

IL MIO PERCORSO

I miei progetti e il mio percorso lavorativo

Tornata a Taranto, continuo a studiare e a specializzarmi. Cucina fusion, influenze marocchine e dell’estremo oriente unite alla tradizione pugliese e tarantina.

Apro la mia agenzia di catering e ristorazione, Gusto Divino, che sarà il marchio di fabbrica dei progetti che verranno. Parto da semplici corsi di cucina per approdare alla strutturazione di eventi massicci, con numeri da capogiro. Matrimoni, brand party, serate di gala, fiere di street food, show cooking.

Tra fuochi, forni, piastre di ghisa e padelle, trovo il tempo per comunicare chi sono e cosa faccio: prendo parte al reality di Gambero Rosso, dove conoscerò Igles Corelli, mio mentore e maestro.

Conduco “Chef in Tacchi a Spillo” su Telenorba e sono su La7 con Vladimir Luxuria per lo show “Fuori di Gusto”.

Oggi partecipo al reality “Gino Cerca Chef”, in onda su canale NOVE ogni giovedì, dal 10 settembre, alle 21.25. E’ un tassello da cui partire per approdare nel grande pubblico.

Mi piace comunicare, mi piace trasmettere, che sia di persona o attraverso uno schermo. Durante le consulenze per ristoranti che ho avviato, ho sempre formato team di persone che sapessero lavorare bene. Mi piace interagire, conoscere la gente, capirne il potenziale.

Ad oggi, sono specializzata nei catering e nell’insegnamento. Ho capito che mi piace lavorare, ma anche spiegare e far capire. Perciò collaboro con diverse scuole di formazione professionali del territorio tarantino. I miei allievi dicono che sono la miglior professoressa, sarà perché cerco di rendere divertente e pratica ogni lezione.

Tra una cose e l’altra, i figli diventano tre. E per smaltire i doppi turni pranzo/cena, mi avvicino al Triathlon e allo Yoga. Nel 2017, corro la mia prima maratona, a New York City. Eh già, non mi fermo mai.

Perché ho lasciato l’architettura? Potrei dare tante motivazioni. La staticità, il fatto di lavorare in qualità di figlia dell’Arch. De Palma, i riconoscimenti che sono lenti e stentati.

La verità è che volevo soltanto trasmettere le mie emozioni, arrivare alle persone con immediatezza, con la mia personalità. Nel cibo, nel trasformare un elemento gastronomico in un piatto, riesco a far capire chi è Valentina. Riesco a capire chi sono.

Sono Valentina, sono una Chef.

La mia filosofia di cucina


AMORE E PASSIONE

Cucinare è un gesto di amore. Verso gli altri, e verso se stessi. Solo amore, se amore sai dare. Senza la passione, è impossibile essere chef.

RADICI ED INNOVAZIONE

Tenere sempre salde le proprie radici, e la tradizione del territorio di appartenenza. Ma allo stesso tempo, senza l’innovazione ci si ripeterà all’infinito. La cucina è bella per questo: non finisci mai di innovare e sperimentare.

RISPETTO E DEDIZIONE

Nella mia cucina, il rispetto è fondamentale. Rispettare i collaboratori, i clienti, gli ingredienti che uso nelle ricette. Dedizione, perché con la passione e con l’innovazione fai un buon piatto, se ci aggiungi la dedizione diventa un piatto indiscutibilmente buono